Aiutaci a mantenere il questo blog:

Aiutaci a mantenere il questo blog:
In qualità di affiliato Amazon riceviamo una piccola commissione dagli acquisti sponsorizzati in questo sito

domenica 22 maggio 2016

Se installi questo programma, la tua Ghiandola Pineale ti ringrazierà!

E’ molto importante proteggere la vista da schermi di computer e cellulari, soprattutto quando la luce intorno è poca, come di sera e di notte. Smartphone e tablet sono ancora più insidiosi, perché tenuti in mano e molto vicini al viso. 

Pare che i dispositivi tecnologici come gli smartphone, tablet e computer, che oggi costituiscono un’importante forma di intrattenimento, siano purtroppo, anche fonte di problemi fisici.
Sembra, infatti, che la luce prodotta da questi device sia dannosa alla vista e non solo, a causa delle loro emissioni di frequenza blu; inoltre, il tempo che le persone trascorrono guardando i propri dispositivi digitali si sta allungando ogni anno di più. Oggi il 30% delle persone utilizza i loro smartphone, tablet e laptop per quasi 6 ore al giorno, mentre il 14% addirittura per circa 10 ore.

L’esposizione alle frequenze di luce blu-verde dei monitor al momento sbagliato della giornata può tenervi svegli fino a tardi nel letto ed interferire con la qualità del vostro sonno. Gli effetti negativi della luce durante la notte sul sonno e sul ritmo circadiano possono essere eliminati sostituendo le tonalità luminose blu-verdi con quelle che virano verso il rosso o l’arancio dopo il tramonto. 

Esiste sia un programma per PC che un applicazione per smatphone & tablet che puoi installare che fanno proprio questo!




Queste apparecchiature emettono luce propria dalla frequenza blu, che è la medesima dei raggi solari, ma il nostro Sole, provenendo da lontano, emette luce blu con un’elevata lunghezza d’onda; inoltre i raggi solari, prima di arrivare sulla Terra, vengono attutiti dall’atmosfera terrestre.

Quando la luce blu viene invece emessa da dispositivi LCD e LED di smartphone, tablet e computer, o televisori ed anche dai sistemi di illuminazione a basso consumo energetico, ha una lunghezza d’onda corta e quindi maggior frequenza ed energia.

I dispositivi come smartphone e tablet emettono fino al 40% in più di luce blu rispetto agli altri dispositivi digitali e, siccome sono sempre più utilizzati, i rischi di effetti negativi sulla vista aumentano ogni anno.

Se questi dispositivi vengono usati dopo il tramonto disturbano il nostro ciclo circadiano impedendo la secrezione della melatonina: avremo quindi problemi ad addormentarci ed il nostro sonno non sarà riposante. Inoltre anche i nostri occhi e il nostro umore saranno influenzati da queste frequenze che non dovrebbero esserci la sera. Durante il giorno gli schermi di computer, tablet e smartphone possono andare bene avendo uno spettro completo ma appena tramonta il sole il nostro corpo comincia a produrre ormoni diversi per prepararsi per il sonno. 

Quindi la sera i nostri occhi non dovrebbero guardare una luce a spettro completo e con picchi sul blu-verde, dato che squilibrerebbe tutto e con il tempo creerebbe dei problemi cronici.


La luce artificiale che colpisce la retina tra il tramonto e l’alba comporta effetti psicologici durante la notte. Inibisce i neuroni del sonno e ne stimola altri a produrre nell’ipotalamo le orexine, le proteine che ci tengono svegli, bloccando inoltre il rilascio notturno di melatonina, ormone dall’effetto soporifero.

La melatonina è anche un potente anticancro, tanto che viene prescritta nella cura di Bella e in tante altre terapie, quindi è bene che venga prodotta nel nostro corpo!
Il picco di luce blu-verde dei monitor danneggia anche la retina nel lungo termine: infatti il nostro occhio ha dei pigmenti che filtrano naturalmente questa luce cercando di dare all’occhio uno spettro uniforme, ma col tempo la sollecitazione della retina può diventare eccessiva e creare una reazione chimica che genera elementi tossici per le cellule dell’occhio.

Se hai uno di questi sintomi sono gli effetti della luce blu-verde sul corpo:

  • Rossore e occhi irritati;
  • Stanchezza degli occhi;
  • Visione offuscata;
  • Nervosismo;
  • Affaticamento;
  • Dolore alla schiena;
  • Mal di testa.


E’ per questo motivo che, utilizzando i propri smartphone e tablet di sera, si ha l’impressione di essere 
più vigili nelle ore serali. 
L’insonnia notturna che ne consegue comporta inevitabilmente stanchezza e sonnolenza durante il giorno, con un notevole calo della capacità di attenzione e di concentrazione.


L’utilizzo improprio di questi oggetti digitali ha conseguenze anche sulla vista; infatti la luce blu può favorire irritazione agli occhi, visione offuscata e contribuisce all’aumento di disturbi a carico della retina, che è la membrana dell’occhio che mette a fuoco le immagini ed in modo particolare della macula, ossia la sua zona più sensibile.

Ti capita di essere costretto a lavorare di notte davanti lo schermo o alzarti per trascrivere la nuova geniale idea per il tuo progetto? 
Da ora puoi farlo senza dover danneggiare i tuoi occhi e il tuo sonno!

La soluzione (per computer) si chiama f.lux ed è un software gratuito da installare.
f.lux ci aiuta rimuovendo la frequenza di luce blu-verde ed impostando dei colori caldi e rilassanti per gli occhi che non interferiscono con la ghiandola pineale.

Ci possono volere un paio di giorni per abituarsi ai nuovi colori di notte, quindi si consiglia di impostare i colori notturni in f.lux a tutto ciò che si sente bene ai vostri occhi. Dopo un paio di giorni con f.lux, puoi sperimentare le impostazioni per scaldare ancora di più luce. 
L’impostazione di default è 3.400K (temperatura di colore) e su Windows rimuove circa 3/4 della luce blu e la metà della luce verde

È possibile rimuovere completamente la luce blu-verde scegliendo “Expand color range” per sbloccare i colori più profondi in Windows (in “Settings” -> “Lighting at night” -> “Expand color range”).

f.lux quando il sole tramonta, rende il nostro monitor più caldo e piacevole e non freddo e abbagliante. Mentre di giorno lascia tutto com’è a meno che non decidi di fare come me e farlo filtrare un pò.

Il software f.lux è disponibile per Windows, Mac, Linux e Iphone! 

Per Android c’è una app simile che si chiama Twilight. 
L'applicazione Twilight è scaricabile gratuitamente dallo store Google Play ed è un filtro rossastro sullo schermo che blocca le luci blu proteggendo gli occhi, in modo che il fastidio viene molto limitato e l’utilizzatore potrà leggere più agevolmente un libro sul proprio tablet o giocare di sera e di notte senza sentire gli effetti negativi della luce dello schermo LCD.

Twilight permette all’utente di scegliere a che ora il proprio dispositivo dovrà far cambiare la colorazione allo schermo o eventualmente, anche oscurarlo un po'. Nelle opzioni di Twilight è possibile scegliere il profilo di default per rendere automatico questo cambio di colorazione e vederlo in anteprima toccando il relativo pulsante. Perciò, se si preferisce una tonalità più arancione o gialla si può cambiare la temperatura di colore, la sua intensità e il livello di oscuramento. Per gli orari di attivazione e disattivazione si può scegliere di seguire il movimento del sole, tramonto e alba o si usare orari personalizzati.


Tra le opzioni è anche possibile chiedere di estendere il filtro ai pulsanti di navigazione in basso, di nascondere la barra di stato e di avviare automaticamente l'applicazione quando si accende il cellulare.

Per Iphone f.lux è disponibile solo su Jailbrake altrimenti c’è un web browser su App Store per Iphone/Ipad che puoi scaricare con funzioni simili che si chiama Koala Web Browser. 

Condividi questo articolo con i tuoi amici e familiari per migliorare la qualità del sonno e la salute in generale. E a parte questo, si lavora molto meglio e piacevolmente con f.lux!

FONTI: http://www.cellulari.it/notizie/produttori/135430_Come-proteggersi-dalla-luce-blu-emessa-dagli-schermi-di-smar.php
http://www.dionidream.com/installa-programma-pineale/
Melatonmed - Integratore alimentare a base di Melatonina Voto medio su 16 recensioni: Buono
Melatonina Zinco - Selenio Voto medio su 43 recensioni: Da non perdere
Melatonina
Melatonina Voto medio su 2 recensioni: Buono

sabato 21 maggio 2016

Agarthi, il Re del Mondo e i centri spirituali universali secondo le tradizioni orientali e occidentali

Nel 1927 l'esoterista e pensatore tradizionalista francese René Guénon diede alle stampe "Il Re del Mondo"che risultò una tra le sue opere più conosciute e apprezzate(1).

Per tale libro, Guenon prese spunto da "Bestie,  uomini e dèi" di Ferdinand Ossendowski, un libro pubblicato nel 1924 in cui lo scrittore sosteneva di essere venuto a contatto con un misterioso centro iniziatico durante un viaggio in Asia, e il capo supremo di tale 
centro era noto come il "Re Del Mondo"(2).

Ossendowski, ingegnere e ministro delle finanze sotto il governo dell'ammiraglio Kolchak, aveva combattuto contro l'esercito bolscevico nella Divisione asiatica di cavalleria del barone Roman Fiodorovic von Ungern-Sternberg, e nell'ultimo rapporto ai suoi ufficiali dell'agosto del 1921, li aveva informati che invece di dirigersi verso Est intendeva proseguire verso il Tibet per raggiungere una fortezza spirituale dove riteneva che si manteneva viva la fiaccola della liberazione del mondo dalle forze del male, una cui incarnazione Ossendowski vedeva nella rivoluzione bolscevica(3).


In "Il Re del Mondo" Guenon cita diversi miti e dottrine incentrati sull'esistenza di "centri spirituali universali", a partire da Agarthi o Agartha, 
citando "Mission  de l'Inde", l'opera del 1910 di Saint-Yves d'Alveydre in cui si parla della misteriosa civiltà sotterranea e del Re Del Mondo(4).

Per aprire un piccolo excursus, è opportuno sottolineare che il mito di Agarthi è stato di primaria importanza nella letteratura esoterica occidentale di fine Ottocento e inizio Novecento, ed esso va a ricollegarsi nella credenza di Shambala(5), importante elemento del buddhismo tibetano.

Tornando all'opera di Guenon, molto interessante risulta il suo mettere in relazione il mito di Agarthi con quello di altri "centri spirituali universali" presenti nelle tradizioni orientali, come Paradˆsha o occidentali come Tula messicana e atlantidea, e Thule greca e iperborea(6).



Inoltre, Guenon mette anche in relazione la funzione di "Re Del Mondo" con quella di Melki-Tsedeq, che secondo l'autore svolge la stessa funzione del primo in ambito giudeo-cristiano.Lo scrittore francese cita, a pagina 14, un passo della Bibbia in cui si parla dello stesso Melki-Tsedeq:
  «E "Melki-Tsedeq", re di "Salem",  fece  portare  del  pane  e  del  vino;  egli  era sacerdote  dell'Altissimo  ("El  Elion"):  E  benedisse  Abramo   (7),   dicendo: Benedetto sia Abramo dall'Altissimo,  signore dei Cieli e della Terra; e benedetto sia l'Altissimo,  che ha messo i  tuoi  nemici  nelle  tue mani. E Abramo gli diede le decime di tutto ciò che aveva preso».
Guenon scrive anche che "Melki-Tsedeq è dunque re e sacerdote insieme;  il suo nome significa «re di Giustizia»,  e nello stesso tempo è re di "Salem",  cioè  della «Pace»;  ritroviamo  dunque  qui,  innanzitutto,  la  «Giustizia» e la «Pace»,  cioè proprio i due attributi fondamentali del Re del Mondo"(8), e che Salem "contrariamente all'opinione comune,  in realtà non ha mai designato una città,  ma che,  se la  si prende  quale  nome  simbolico della residenza di "Melki-Tsedeq",  può essere considerata come un equivalente del termine Agartha"(9).

Indubbiamente, l'opera di Guenon risulta assai interessante e fondamentale per chi vuole occuparsi della tematica relativa ad Agarthi e alla presunta esistenza di "centri spirituali universali" (simbolici o meno), di cui parlano diverse tradizioni orientali e occidentali.

NOTE:
(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Re_del_mondo
(2) René Guénon - Il Re Del Mondo, pag. 2
(3) (4) Giorgio Galli-Hitler e il Nazismo Magico, pag. 31-32
(5) https://it.wikipedia.org/wiki/Shambhala
(6) (7) (8) (9) René Guénon - Il Re Del Mondo, pag. 14-23


Il Regno di Agarttha
Il Re del Mondo Voto medio su 4 recensioni: Buono
Bestie, Uomini, Dei
Il mistero del re del mondo
Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere
FONTE 

venerdì 13 maggio 2016

Gli “Altri” nei sogni. Chi sono in realtà?

Sognare persone conosciute e non. 

Chi sono in realtà gli “Altri” nei nostri sogni? 



Un’interessante lettura del sogno di James Hillman, che di certo non va ad escludere e a invalidare quelle attualmente usate in clinica e in psicoterapia riguardanti il sogno, ma si aggiunge e amplifica.
Ecco due interessanti estratti che ci dicono come, secondo Hillman, le persone che appaiono nei nostri sogni di notte possano essere ANCHE vere e proprie forze, istanze psichiche archetipiche, abitanti il mondo infero del sogno, dell’inconscio, che utilizzano le nostre “imago” (immagini) delle persone reali che conosciamo durante la vita diurna, per potersi manifestare e dunque agire, produrre effetti sulla psiche del sognatore.
"Le persone con le quali ho a che fare nei sogni non sono né rappresentazioni (simulacra) del loro sé vivente, né parti di me. Sono immagini fatte d’ombra che ricoprono ruoli archetipici; sono personae, maschere, nella cui cavità è presente un numen."
Così esprime la stessa tesi Dodds:

“In molto sogni omerici, il dio o eidolon appare al sognatore nelle vesti di un amico vivente ed è possibile che nella realtà i sogni in cui comparivano conoscenti del sognatore venissero interpretati in questo modo.” (…)

L’immagine onirica di una persona umana non può essere riferita alla persona reale, perché le immagini oniriche fanno parte delle ombre del mondo infero e pertanto si riferiscono a persone archetipiche in sembianze umane. (…)
Il mio vecchio maestro o il mio professore che compaiono in un sogno non rappresentano soltanto una potenzialità intellettuale della mia totalità psichica. Su un piano più profondo, quella figura è il mentore archetipico, il quale, temporaneamente, in questo sogno, indossa le vesti di quel maestro o di quel professore.

La fidanzatina, o fidanzatino, delle elementari che compare nei miei sogni non è soltanto una particolare tonalità affettiva che potrei scoprire e integrare adesso che divento vecchio. A un livello più profondo, quella persona giovane appartenente al passato, che vive nella memoria, è la kore o il puer archetipici che si presentano sotto forma di questo o quel ricordo personale. Nei sogni, nelle sembianze degli amici incontrati ieri sera, ci vengono a visitare daimones, ninfe, eroine e Dei. (…)


Possiamo mettere a confronto tre modi 

di considerare le persone del sogno.



  • il PRIMO, chiamiamolo freudiano, le riconduce all’attualità del giorno mediante le associazioni o mediante l’interpretazione al livello oggettivo: per comprendere le persone dei sogni sono essenziali altre persone.
  • Il SECONDO modo, che potremmo chiamare junghiano, le riconduce al soggetto, intendendole come espressione dei suoi complessi: per comprendere le persone dei sogni è essenziale la mia personalità.
  • Il TERZO modo, il metodo archetipico, le riconduce al mondo infero delle immagini psichiche. Le persone del sogno diventano esseri mitici, non tanto perché se ne trovano i paralleli mitologici con l’amplificazione, ma perché si arriva a vedere le persone dell’immaginazione che stanno dietro le maschere personali: per comprendere le persone del mio sogno sono essenziali solo le persone del sogno.» 
(James Hillman – Il sogno e il mondo infero – Adelphi edizioni, p.82-83)




«Più sogno mia madre e mio padre, mio fratello e mia sorella, mio figlio e mia figlia, meno queste persone reali sono come le percepisco nel mio ingenuo naturalismo letterale e più diventano abitatori psichici del mondo infero. Quando appaiono nelle visioni delle mie notti e io macino e digerisco il loro andirivieni, i famigliari diventano familiares, compagni interiori: non sono più esattamente le persone letterali con le quali ho quotidianamente a che fare. A poco a poco, la famiglia cessa di essere le persone reali, alle quali devo resistere e con le quali devo competere, per diventare gli antenati viventi, i fantasmi, le ombre, i cui caratteri scorrono nel mio sangue psichico, dandomi sostegno con la loro presenza nei miei sogni. La casa di famiglia si sposta da ge a chthon.

Quante volte abbiamo sognato quelle vecchie scene famigliari! Ecco la mamma che sgrida, gli occhi incorniciati dagli occhiali, il babbo che volge le spalle, il fratello morto da anni che dorme ancora nel letto accanto. Perchè questo eterno ritornare alle medesime figure? Che cosa vuole la psiche? Perché ci riporta passati amori come tormenti attuali? Una notte dopo l’altra, volti a cui avevamo dato il bacio d’addio ritornano a chiedere ancora qualcosa. Di solito, si pensa che tali ripetizioni e insistenze significhino che c’è un complesso irrisolto; ma che cosa dice in realtà questa spiegazione? Forse, nei sogni è in corso un lavoro, una prolungata cottura di residui coriacei che scioglie la carne fin troppo soda delle persone ricordate, riducendole ai loro simulacra, a un’ombra di se stesse, affinchè possano andarsene, liberate dal nostro attaccamento, e noi si possa vivere in loro presenza non più oppressi dalla loro vita. Queste figure sono qualcosa di più che complessi irrisolti; sono anche sostanze emotive sottoposte al processo del fare anima.»



ALCUNI LIBRI INTERESSANTI SULL'ARGOMENTO :

Sogni
La Lingua Misteriosa dell'Inconscio
€ 14
I Simboli dei Sogni
Analisi psicologica, psicoanalitica, esoterica e mitologica
Voto medio su 1 recensioni: Mediocre
€ 15.5
Lo trovi su Macrolibrarsi.it

Un’esplorazione a 360 gradi del mondo dei sogni. Un elenco dettagliato, organizzato in ordine alfabetico, che costituisce una preziosa fonte di consultazione per decifrare la profondità e la ricchezza degli stati onirici. Una guida pratica e completa adatta sia al profano che agli studiosi più esperti. Il sogno costituisce una vita parallela, che si affianca a quella dello stato di veglia; di notte abbiamo accesso alla grande fonte universale del meraviglioso e delle antiche credenze. La vita onirica è essenziale per il nostro equilibrio mentale.
Poterla studiare e scoprirne i segreti è lo scopo di questo libro.

I Sogni - Viaggio nella Nostra Realtà Interiore
€ 22
Lo trovi su Macrolibrarsi.it
L’interesse per i sogni ha una lunga storia. Dagli antichi oracoli fino a Sigmund Freud l’uomo ha tentato di rispondere a tre grandi domande: Perché sogno? Che cosa dicono di me i miei sogni? Come possono aiutarmi? Eppure, ancora oggi, sappiamo così poco di questa parte così profonda e nascosta di noi, nonostante la psicoanalisi abbia tentato a più riprese di scardinarne i significati, in modi anche arbitrari, e la scienza abbia messo a punto strumenti efficaci di studio solo in tempi relativamente recenti. È possibile, allora, leggere i sogni? Registrarne gli imprevedibili e talora vertiginosi sommovimenti? Esiste, infine, una relazione tra sogno e coscienza? Stefan Klein, tra i più importanti saggisti scientifici tedeschi e consumato divulgatore, ci descrive il mondo dei sogni sotto una prospettiva completamente nuova e trasferisce il fascino che hanno esercitato da sempre su di noi nella cornice della scienza moderna. Con scansioni cerebrali e gigantesche banche dati – ci spiega – le neuroscienze hanno elaborato strumenti e criteri completamente nuovi per esplorare e capire il nostro inconscio. Forse anche in futuro i sogni manterranno immutata la loro enigmaticità, ma grazie a questo libro scopriremo in modo intelligibile ciò che i sogni ci dicono veramente, in che modo ci aprono nuovi orizzonti e come noi possiamo usarli per addestrare la nostra mente.

Simboli e Interpretazioni dei Sogni
€ 11
Lo trovi su Macrolibrarsi.it
Un breve saggio che Jung scrisse poco prima di morire. La sua destinazione divulgativa ne fa uno strumento indispensabile per chiunque voglia comprendere il nucleo essenziale del pensiero junghiano. Poche decine di pagine che condensano quanto Jung elaborò sul sogno dal momento della sua rottura con Freud e consegnano ai lettori l’estrema formulazione del concetto di archetipo come “materia viva” e realtà costitutiva della psiche.
FONTE 

Quando i Giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa: ecco come è nata questa usanza e la filosofia che c’è dietro!

Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, ne valorizzano ogni singola crepa attraverso un procedimento sofisticato che prende il nome di “tecnica Kintsugi“.

Questa tecnica, prevede la riparazione di vasellame rotto, attraverso l’unione dei cocci con della resina (che fa da collante) mista a oro, argento o platino.



Il significato di questa tecnica diventata ormai arte è davvero profondo

Secondo i Giapponesi infatti, il vaso rotto e riparato con quelle deliziose venature dorate che sono il risultato dell’unione dei pezzi frantumati, starebbe a significare la vita ed i cambiamenti che essa porta con sé. La vita in effetti, non è mai lineare ma anzi presenta sempre delle spaccature, delle scissioni, che ci portano a compiere nuove scelte e ad intraprendere nuovi percorsi. 
E proprio come spesso noi siamo orgogliosi di aver superato con successo delle impreviste difficoltà, così anche il vaso è fiero di mostrare i segni di ciò che ha superato con fatica.

Se mentre noi europei diciamo “un vaso rotto non sarà mai come prima” per dire che quando spezzi un legame non riavrai mai più ciò che c’era prima, 
i Giapponesi dicono “un vaso rotto sarà più bello di prima”, perché saprà di vissuto, proprio come un legame spezzato e rinsaldato con più forza. 
Diciamo che si tratta di una filosofia ben più ottimistica della nostra…




Christy Bartlett, esperto di cultura orientale, parla così di questa tecnica:
Non solo non c’è alcun tentativo di nascondere il danno, ma anzi la riparazione del vaso viene letteralmente illuminata di una nuova luce. Le vicissitudini dell’esistenza in effetti, sono messe in risalto proprio grazie alle rotture che esse comportano.”

C’è poi anche una vera e propria storia dietro a tutto questo:

Si racconta che nel Quindicesimo secolo, uno shogun avesse mandato a riparare in Cina una teiera rotta. Quest’ultima tuttavia, fu miseramente riparata con dei fili di metallo e rimandata allo shogun, il quale insoddisfatto del lavoro, commissionò a degli artigiani giapponesi il compito di migliorare il livello estetico di quella teiera. Il risultato fu proprio quello di cui in questo esatto istante stiamo parlando: una meravigliosa teiera rifinita con sontuose venature dorate all’altezza delle crepe.
Si dice anche che i collezionisti dell’epoca cominciarono, a causa della gran diffusione di questa nuova forma d’arte, a rompere di proposito il proprio vasellame e le proprie ceramiche solo per poi farsele riparare attraverso questa fine ed elegante tecnica artigianale.
Mica stupidi!

Qui altri esempi di vasi riparati con la tecnica kintsugi:




Speriamo tu possa condividere questo articolo e la filosofia che c’è dietro.
 Noi nel dubbio, li condividiamo entrambi! :)