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mercoledì 5 ottobre 2016

Soffri di INSONNIA? Ti suggeriamo alcune piante di "Morfeo" per sconfiggerla.

Le piante di Morfeo

Prima di tutto: Escolzia, Valeriana e Passiflora. 
Da associare tra loro e con Tiglio e Melissa.


Non sempre l’insonnia necessita di un trattamento specifico, naturale o farmacologico, per trovare soluzione: molto spesso l’organismo riesce a ritrovare i suoi ritmi naturali di sonno e veglia in modo del tutto spontaneo e autonomo.

Quando però la problematica persiste in modo costante e prolungato nel tempo è possibile, prima di ricorrere ai farmaci, considerare i rimedi naturali che possono fornire un valido supporto per contrastare l’insonnia, migliorando la qualità del sonno. Tre piante su tutte: Valeriana, Passiflora ed Escolzia.


Escolzia, il Papavero californiano

Se Passiflora e Valeriana possono rappresentare due ottimi rimedi anche per l’ansia diurna, l’Escolzia (Eschscholzia californica) – nota anche come “Papavero della California” – primeggia tra i rimedi specifici sulla sfera del sonno: la sua attività sedativa a livello del sistema nervoso centrale potrebbe persino produrre sonnolenza diurna ed è bene limitarne l’uso alle ore serali, prima di andare a letto. Riduce i tempi di addormentamento e migliora la qualità del sonno, che diventa più profondo, con una durata d’azione che si può prolungare anche per 6 ore. Non causa comunque stordimento al risveglio.

L’azione antispastica dell’Escolzia a livello gastrointestinale, grazie al rilassamento della muscolatura liscia che riveste l’intestino, la rende indicata anche in caso di colite e forme spastiche gastro-intestinali.

Come utilizzarla


L’Escolzia in tintura madre va assunta alla dose consigliata di 50-60 gocce la sera, mezz’ora prima di coricarsi. La si può utilizzare anche in infuso, da sola o con altre piante medicinali dall’azione sinergica, alla dose di un cucchiaino da caffè di erba essiccata per una tazza d’acqua bollente.


Valeriana, una vecchia conoscenza



Nota sin dal Medioevo, la Valeriana (Valeriana officinalis) rappresenta sicuramente uno dei rimedi più tradizionali e conosciuti per favorire il relax fisico e mentale. Le sue proprietà sedative ed ipnoinducenti (capaci di favorire il sonno) sono state confermate da numerosi studi scientifici, tanto che rientra nella Farmacopea Ufficiale, il codice farmaceutico che stabilisce le leggi e le modalità d’uso dei farmaci. In Germania, paese dove la fitoterapia è ampiamente diffusa come metodo di cura, la Valeriana si propone come principio attivo nella composizione di un centinaio di sonniferi e tranquillanti. Se ne utilizza in estratti la parte sotterranea (rizoma e radici), rimedio ideale per chi fa fatica ad addormentarsi. Migliora, inoltre, la qualità del sonno senza provocare alcun senso di stordimento al risveglio. Grazie alla sua capacità di alleviare alcuni sintomi tipici della menopausa come le vampate, può risultare utile per migliorare la qualità del sonno durante il climaterio.

Come utilizzarla


Difficilmente utilizzabile da sola in infuso o tisana, a causa del suo odore non proprio gradevole, la Valeriana può essere assunta anche in forma di gocce o estratti in capsule e compresse. La dose consigliata per l’estratto idroalcolico oscilla tra le 100 e le 150 gocce 1-2 volte al giorno, in poca acqua. La si può assumere anche per controllare l’ansia durante il giorno, lasciando alla somministrazione serale – subito prima di andare a letto – l’obiettivo di controllare il riposo notturno.
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Il fiore della Passione


Denominata “Fiore della Passione” per la singolare forma del fiore che sembra voler richiamare, con le sue diverse parti, alcuni elementi della Passione di Cristo, la Passiflora (Passiflora incarnata) – pianta rampicante perenne originaria delle Americhe – è in grado di favorire un sonno fisiologico, limitando i risvegli notturni, senza produrre alcun effetto di stordimento al risveglio. Alla sua blanda azione tranquillante e sedativa, associa un’azione rilassante sull’apparato digerente e sulla muscolatura liscia dell’utero. Rappresenta quindi il rimedio ideale per la donna che soffre di leggera insonnia in prossimità del ciclo mestruale.

Come utilizzarla


La si utilizza preferibilmente in associazione ad altre piante dall’azione sinergica, alla dose di un cucchiaino da tè per una tazza (150-200 ml) di acqua bollente, lasciando in infusione 7-10 minuti prima di filtrare. Per l’estratto in capsule si consiglia di attenersi al dosaggio consigliato dall’azienda produttrice, mentre per la tintura madre in gocce la dose consigliata è di 35 gocce per tre volte al giorno, dopo i pasti e alla sera prima di coricarsi.


Passiflora - Estratto Idroalcolico
Utile a persone soggette a stati d'ansia, insonnia, neurastenia, nevralgia, spasmi intestinali.
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Passiflora Foglie 60 gr
Passiflora incarnata sommità
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Meglio ancora in associazione

Le piante “ipnoinducenti” (da ipnos = sonno), capaci cioè di agire sulla sfera del sonno, possono essere vantaggiosamente associate – secondo le singole esigenze – tra loro o ad altri rimedi dotati di attività benefica sul sistema nervoso. La Valeriana può quindi essere usata insieme all’Iperico per ridurre la frequenza dei risvegli notturni o al Kava-Kava per garantire una migliore qualità del sonno nei soggetti particolarmente ansiosi.

Alle piante di cui abbiamo parlato si associano il Tiglio, leggero sedativo del sistema nervoso centrale indicato negli stati di agitazione nervosa, ansia e insonnia (anche dei più piccoli) e la Melissa, consigliata negli stati ansiosi e nell'insonnia per la sua azione rilassante sul sistema nervoso. Il suo effetto digestivo può essere utile quando si consuma una cena un po' pesante e si fatica a prendere sonno.

Una tisana per favorire il riposo

Una formulazione classica per preparare un infuso benefico dalle proprietà rilassanti prevede di miscelare in un barattolo scuro i seguenti ingredienti:


Si utilizza poi un cucchiaino da thè della miscela per una tazza di acqua bollente, lasciando in infusione per 10 minuti prima di filtrare.

Lavanda: l’Essenziale per il sonno


Per la loro azione diretta sul cervello, al quale giungono attraverso la via privilegiata dell’olfatto, gli oli essenziali rappresentano una grande risorsa soprattutto quando si vuole intervenire sul sistema nervoso. Perché non ricorrere quindi anche a 10-15 gocce di olio essenziale di lavanda nell’acqua del bagno caldo o 1-2 gocce applicate sulla zona del cuore o sulle tempie prima di andare a dormire? Favorisce il relax e ci consente di “staccare la spina” dai pensieri ricorrenti e dai ritmi frenetici della giornata.

Articolo tratto da L'Altra Medicina N. 56

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